domenica 25 marzo 2012


To Do_commento all'Articolo la via dei Simboli

Leggendo l’articolo “La via dei simboli”,il testo "Introduzione alla Rivoluzione Informatica in Architettura"  e ascoltando le lezioni del prof. Antonino Saggio, non si può non avere l’impressione di avere tutto più chiaro. A cosa mi riferisco? Al profondo legame che collega grandi architetti del nostro tempo come J. Utzon ,visionario progettista della Sidney Opera House e F.O. Gehry, che ha letteralmente cambiato il volto della città di Bilbao con il Museo Guggenheim.
Il legame nasce sostanzialmente dalla rottura col passato più recente dell’Architettura Razionalista e nel fare di questi loro progetti un vero e proprio SIMBOLO , come quanto accadeva nel Medioevo con le grandi cattedrali e il loro “sforzo di simboleggiare, attraverso la propensione verticale la divinità”; infatti nelle opere sopracitate è chiara “la volontà di una città di rappresentarsi in quanto collettività”. A riguardo è esemplare come nel Guggenheim, vi sia una torre, che nonostante non abbia un importante ruolo dal punto di vista funzionale, ha il fondamentale scopo di rendere l’opera visibile da lontano man mano che ci si avvicina. Si sostiene dunque un nuovo linguaggio di “derivazione modernista” che ha motivo di esistere in quanto informa e non solo in quanto funziona.



Pensando a queste opere da un punto di vista che non sia quello di un architetto, esse non possono non essere considerate belle: aggettivo che ad una prima impressione sembrerebbe riduttivo ma che, se si tiene conto di una frase dell’arch. Tadao Ando: “bello è un aggettivo poco intellettuale, ma non c’è bellezza senza intelletto“, acquista,a parer mio, tutta un’altra importanza.
 In tal senso guardando queste architetture, ritengo che riscontrarvi la bellezza sia la più piccola considerazione che una persona possa fare, mentre atto ben più profondo, è comprendere a pieno perché la nostra mente ritiene quello specifico manufatto bello; infatti queste opere non proseguono sulla scia di un’architettura che ormai appartiene al passato, ma danno vita ad un simbolo indubbiamente e universalmente riconosciuto, con cui una città ed addirittura una nazione, si sentono pienamente rappresentati.


bibliografia:  -La via dei simboli del Prof. Antonino Saggio
                   http://architettura.it/coffeebreak/20001215/index.htm
                            -"Introduzione alla rivoluzione informatica in                                                     architettura"  Prof. Antonino Saggio, Carocci
                            - Appunti delle lezioni del Prof. Antonino Saggio

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